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Il progetto Biohunt su Dimensione Agricoltura

da | 13 Giugno 2022 | Notizie

Due pagine di speciale pubblicate sul numero di giugno 2022 del giornale Cia Toscana

Nelle discussioni che hanno preceduto l’avvio del progetto Bio-Hunt, non mancavano le perplessità sul titolo del progetto.

Eppure il concetto del “cacciatore di biodiversità” rende bene l’idea: il mantenimento e la salvaguardia della biodiversità può e deve essere un obiettivo dell’agricoltura, anche in contesti di alta specializzazione come quelli della viticoltura della Val d’Orcia. Ma la biodiversità non è un frutto spontaneo, essa va gestita e “coltivata” in modo scientifico, utilizzando gli strumenti innovativi che la ricerca ci mette a disposizione, come l’agricoltura di precisione. In questa sfida c’è tutto il significato del progetto Bio-Hunt, cofinanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del PIF “Sviluppo aggregativo e sostenibile del vino in val d’orcia”, al quale hanno lavorato per oltre due anni i ricercatori dell’Università di Firenze guidati dal Prof. Marco Vieri, avvalendosi del supporto tecnologico della società Copernico s.r.l.

La consapevolezza dell’importanza di questa sfida, per un territorio riconosciuto come patrimenio mondiale dell’umanità dall’Unesco e meta di un turismo qualificato da tutto il mondo, emerge chiaramente nelle parole dei protagonisti, che riportiamo in queste pagine. Così come emergono i risultati estremamente positivi di questi due anni di esperienza, raggiunti in ondizioni difficili, soprattutto grazie alla passione ed alla collaborazione delle aziende coinvolte.

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