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Presentazione

Biohunt – Cacciatori di biodiversità è un progetto realizzato con il cofinanziamento FEASR del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana – Sottomisura 16.2 – Bando PIF.

L’idea progettuale è quella di creare un hub digitale per la valorizzazione dei biosistemi e dei vini Doc della Val d’Orcia. 

Capofila:

Azienda Agricola Donatella Cinelli Colombini

Area di intervento:

Toscana

Costo totale:

170.000 €

Durata:

24 mesi

I partner del progetto

Donatella Cinelli Colombini

DAGRI – Università degli Studi di Firenze

Azienda Agricola Berni Valentino – I Loghi

Azienda Agricola Capitoni Marco

Valdorcia Terre Senesi

Azienda Agricola Villa Triboli di Cordella Francesco

Azienda Agricola Brusone Giuseppe – La Porrona

Azienda Agricola Mascelloni Roberto – Poggio al Vento

Antonio Mastrojanni – La Nascosta

Associazione Cipa-at Sviluppo Rurale Toscana

Gli obiettivi del progetto

Obiettivo generale del progetto Biohunt – “Cacciatori di biodiversità” – è la valorizzazione dei biosistemi e dei vini Doc della Val d’Orcia. Gli obiettivi specifici sono:

  1. L’introduzione delle tecniche e tecnologie ad oggi mature per la viticoltura di precisione al fine del monitoraggio e della gestione dei processi di produzione dei vini nelle bioaree della Val D’Orcia, con trasferimento e messa a punto di tecnologie per la tracciabilità dei processi produttivi.
  2. La raccolta dei dati caratterizzanti della biodiversità della Val d’Orcia con sviluppo e messa a punto dell’Hub Digitale, la Piattaforma digitale territoriale con collegamenti interattivi tra aziende e enti territoriali di tutela (come Artea).
  3. La creazione di un sistema di condivisione e di divulgazione attraverso:
    • Attuazione di Focus group partecipativi con la comunità delle aziende di progetto per identificare, valutare e adattare le soluzioni individuate in base ai risultati del progetto.

    • Attività di divulgazione con la comunità delle aziende toscane, tecnici ed operatori del settore, associazioni professionali e di categoria per diffondere le soluzioni proposte nell’ottica dello sviluppo territoriale.

    • Seminari di confronto con gli altri soggetti di filiera, con il territorio, con il sistema della istruzione permanente, indotta o istituzionale (Scuole e Università), nell’ottica di un sistema di Rete Regionale della Conoscenza.

Le azioni del progetto

Il progetto Biohunt si articolerà in cinque azioni:

 

  • Azione 1 – Attività preliminari.
    Soggetto attuatore: tutti i partner con maggiore impegno del capofila nella sub-azione 1.1 e uguale impegno di tutti i partner nelle altre fasi.
    • Sub-Azione 1.1: Costituzione accordo di cooperazione definizione e gestione della rete di cooperazione del partenariato. Con la costituzione dell’accordo di cooperazione tra i soggetti, si definiscono i ruoli, le modalità di gestione della rete di partenariato e la tipologia di azioni svolte da ciascun soggetto in funzione della programmazione e quindi i relativi tempi di realizzazione.
    • Sub-Azione 1.2: Gestione del partenariato. Per la gestione del progetto sono previste riunioni di coordinamento trimestrali tra i partner, finalizzate alla condivisione dello stato di avanzamento delle attività, alla verifica in itinere dei risultati ed alla riprogrammazione mirata delle attività in funzione degli scostamenti che si verificano fra attività programmata e quella verificata nei specifici contesti. A tal fine, ciascun partner o gruppo di lavoro procederà alla stesura periodica di report intermedi di aggiornamento sui risultati e sull’avanzamento delle attività, ed alla loro condivisione attraverso l’invio per posta elettronica agli altri partner o mediante l’inserimento della documentazione sullo spazio web appositamente realizzato.
    • Sub-azione 1.3: Costituzione di una commissione di monitoraggio (audit). Tale commissione, costituita all’interno dei partecipanti e coordinata da un membro esterno alla misura 16-2 avrà il compito di monitorare l’attuazione della misura stessa, valutando gli stati di avanzamento e riportando eventuali non conformità con quanto dichiarato nel progetto e suggerendo conseguenti azioni correttive.
    • Sub-azione 1.4 attività relative alle indagini di ambito e di contesto necessarie finalizzate allo scambio di informazioni e conoscenze fra i partner.
  • Azione 2 – Introduzione di sistemi digitali di monitoraggio e tracciabilità nella attuazione di prassi di viticoltura di precisione nelle aziende partner.
    Soggetto attuatore: DAGRI – Università di Firenze.
    Tale azione ha il compito di definire criteri di organizzazione delle informazioni tecniche caratterizzanti della biodiversità che dovrano essere condivise in una piattaforma digitale territoriale capace di evidenziare tipicità del territorio e qualità dei processi e dei prodotti.
    Si prevede l’introduzione delle tecniche e delle tecnologie di viticoltura di precisione allo scopo di effetuare monitoraggio e gestione dei processi di produzione dei vini nelle bioaree della Val D’Orcia, attraverso il trasferimento e la messa a punto di tecnologie per la tracciabilità dei processi produttivi.
    • Sub-azione 2.1 – Identificazione, tramite raccolta dati e Focus Group intra aziendale e con il partenariato, delle informazioni tecniche caratterizzanti della biodiversità. In questa fase saranno definiti attraverso indagini svolte nelle aziende viti-vinicole individuate dal capofila, i parametri tecnici che dovranno essere rilevati nelle diverse bioaree. Tale attività verrà realizzata attraverso i contributi provenienti dai Focus Group specifici promossi dal partenariato. Saranno acquisite informazioni tecniche su vari aspetti inerenti la biodiversità e sulle pratiche agronomiche realizzate nel’azienda vitivinicola campione, considerando le possibili variazioni ed implementazioni che possono essere proficuamente introdotte. In tal modo sarà possibile evidenziare quali siano gli aspetti che possono caratterizzare la biodiversità della Val d’Orcia.
    • Sub-azione 2.2 – Rilievi digitali per il monitoraggio e la gestione dei processi di produzione dei vini nelle bioaree della Val D’Orcia. Saranno impiegate tecnologie per il monitoraggio colturale e la tracciabilità di tutte le operazioni che vengono svolte per la produzione del vino nelle bioaree della Val d’Orcia. Tale sub-azione si avvarrà del trasferimento di tecnologie collaudate che consentono una gestione integrata sito- specifica del vigneto
    • Sub-azione 2.3 – Caratterizzazione dell’insieme dei parametri nella bioarea del caso di uso. I parametri tecnici rilevati attraverso soluzioni tecnologiche di agricoltura di precisione saranno caratterizzati mettendo a punto delle procedure e dei protocolli digitali, per la realizzazione di un caso di uso di piattaforma digitale territoriale con collegamenti interattivi tra aziende e enti territoriali di tutela (ARTEA).
  • Azione 3 – Indagine sulla biodiversità del mosaico territoriale e della relativa biodiversità della Val d’Orcia, in relazione alle isole di produzione dei vini.
    Soggetto attuatore: DAGRI – Università di Firenze.
    • Sub-Azione 3.1: Caratterizzazione degli orizzonti bioclimatici e delle isole geopedologiche della Val’Orcia. Il territorio della Val D’Orcia verrà analizzato mediante indici bioclimatici al fine di caratterizzare le zone di produzione dei vini tipici. Tale azione verrà svolta attraverso la individuazione dei vigneti, georeferenziazione e contestuale descrizione dei siti individuati, analisi pedologica dei terreni rappresentativi delle varie zone, realizzazione di un database relativo alle diverse zone studiate, stesura di una cartografia delle aree individuate.ù
    • Sub-Azione 3.2: Caratterizzazione delle isole di biodiversità nella vastità della Val d’Orcia e collegamento con i vini cru tipici. Sulla base delle informazioni tecniche rilevate nell’azione 2 saranno svolte delle indagini per realizzare la caratterizzazione delle isole di biodiversità del territorio della Val d’Orcia considerato nel progetto. Le azioni di indagine saranno condote soprattutto presso gli enti territoriali quali il famoso Parco della Val d’Orcia, presso il Consorzio e le aziende di parternariato. Le informazioni relative alla biodiversità saranno relazionate con le varie tipologie di vini cru tipici, prodotti nel territorio oggetto di indagini.
  • Azione 4 – Studio dell’impiego dell’hub digitale territoriale nella valorizzazione dei prodotti Doc della Val d’Orcia.
    Soggetto attuatore: aziende partner in outsorcing.
    • Sub-azione 4.1: Creazione di un sistema digitale informatico territoriale georeferenziato con layer dedicati alle diverse componenti ambientali, geopedologiche, prouttive, culturali, storiche e sociali. In collaborazione con la società Copernico già attuatrice della Piattaforma territoriale Oenosmart verrà costruito il GIS Biohunt.
    • Sub-Azione 4.2: Valorizzazione della Piattaforma territoriale per la tutela dei vini della Val d’Orcia con particolare riferimento alle produzioni dei partner. Sarà svolto uno studio per la identificazione delle migliori forme web di comunicazione e coinvolgimento degli operatori di mercato e dei consumatori.
    • Sub-azione 4.3: Studio di una “app” BIOHUNT cacciatori di biodiversità. Verrà realizzato un Hub digitale per la valorizzazione dei biosistemi e dei vini DOC della Val d’Orcia, che permetterà al visitatore/consumatore di entrare nel territorio con l’ausilio del suo smartphone o tablet attraverso un gioco di conoscenza aumentata e di vivere una esperienza di cyberphisics, di realtà tangibile e virtuale. Il passaggio, anche guidato, attraverso il territorio permette di associare al visibile e tangibile, le particolarità delle terre, della geologia, delle pedologie e delle loro biocenosi, delle diverse consociazioni vegetali, della storia e della società che ha vissuto e vive e del tessuto produttivo agricolo.
  • Azione 5 – Sviluppo del sistema per la diffusione delle informazioni.
    Lo scopo di questa fase è quello di sviluppare un sistema per veicolare le informazioni ai viticoltori in forma semplice, fruibile e facilmente interpretabile, al fine di divulgare i risultati e le conoscenze.
    Soggetto attuatore: Associazione Cipa-at Sviluppo Rurale Toscana insieme agli altri partner.
    • Sub-Azione 5.1: Realizzazione di Focus group partecipativi con la comunità delle aziende di progetto per identificare, valutare e adattare le soluzioni individuate in base ai risultati del progetto. I focus group verranno realizzati presso il soggetto capofila e saranno coordinati dai partner scientifici del progetto.
    • Sub-Azione 5.2: Seminari tematici. Saranno organizzate attività di divulgazione con la comunità delle aziende toscane, tecnici ed operatori del settore, associazioni professionali e di categoria per diffondere le soluzioni proposte nell’ottica dello sviluppo territoriale. Inoltre verranno realizzati seminari di confronto con gli altri soggetti di filiera, con il territorio, con il sistema della istruzione permanente, indotta o istituzionale (Scuole e Università), nell’ottica di un sistema di Rete Regionale della Conoscenza. Saranno programmati eventi di comunicazione e approfondimento tematico a livello locale e nazionale, con l’obiettivo di presentare il progetto, ottenere l’interesse di un vasto pubblico di attori e stakeholders interessati alle tematiche affrontate e alle attività previste, per massimizzare e capitalizzare il livello di informazione dell’opinione pubblica e dei professionisti (anche provenienti da aree territoriali al di fuori di quelle strettamente legate al progetto) e comunicare l’impegno che i partner hanno assunto grazie al PSR. I seminari verranno realizzati appositamente presso le sedi istituzionali del partner scientifico e presso la Cooperativa capofila. In questo modo, si avrà una dislocazione dei seminari su tutto il territorio regionale consentendo una maggiore partecipazione e un’ampia divulgazione fra gli attori del settore degli obiettivi e delle strategie produttive realizzate con la presente proposta.
    • Sub-Azione 5.3: Disseminazione. Predisposizione di un sistema di Condivisione delle esperienze in ambito nazionale e Comunitario (es Rete ERIAFF).
    • Sub-azione 5.4: Creazione di uno spazio web dedicato. Questa azione mira alla diffusione del progetto e dei suoi risultati attraverso la creazione di uno spazio web che informa e aggiorna sulle attività progettuali.

Cosa ci si attende

RICADUTE AMBIENTALI

Tra i risultati del progetto Biohunt è attesa una riduzione dell’impatto ambientale delle attività, grazie all’applicazione di tecniche di agricoltura di precisione che consentiranno di razionalizzare e ridurre l’apporto di concimi sostanze chimiche nell’ambiente, oltre che sulla salute umana con un uso più sicuro e più sostenibile di tali sostanze nella viticoltura. Inoltre, adottando soluzioni innovative e potenzialmente più sicure, sarà possibile ottenere la riduzione al minimo dei quantitativi di antiparassitari nei prodotti alimentari e nell’ambiente.
Le ricadute ambientali legate al trasferimento tecnologico nelle aziende viti-vinicole sono essenzialmente riconducibili ai seguenti aspetti:

  • Risparmio di input (es. concimi e prodotti antiparassitari) dovuto ad una gestione più mirata dei trattamenti derivante da una conoscenza puntuale del territorio, ottenuta con le metodologie descritte in precedenza.
  • Maggiore efficienza dovuta all’applicazione di dosi effettivamente rispondenti alle esigenze della coltura e del terreno; il metodo innovativo di conoscenza del territorio, che potrà essere aggiornato praticamente in tempo reale, consente di variare le dosi di antiparassitari e fertilizzante in relazione ai risultati ottenuti.
  • Riduzione delle emissioni di gas clima-alteranti legate all’uso di carburanti grazie all’ottimizzazione nell’uso dei mezzi meccanici.
  • Minore inquinamento dell’acqua e minore rischio di eutrofizzazione.
  • Conservazione/miglioramento delle caratteristiche del suolo.
  • Maggiore conservazione dell’acqua nel terreno e ottimizzazione della efficienza d’uso.

A questi si aggiunge l’apporto educativo per il produttore, il visitatore, il consumatore in merito all’identità territoriale nei molteplici scenari di biodiversità esistenti in Val d’Orcia.

    RICADUTE ECONOMICHE

    Le potenzialità dell’impiego della tecnologia e delle tecniche innovative proposte dal progetto Biohunt nell’ambito del comparto viticolo possono concretizzarsi in una serie di vantaggi legati alla qualità della filiera, che possono essere schematizzati nel seguente modo:

    • Monitorare costantemente tutte le fasi ed attività delle attività produttive, anche attraverso l’ottimizzazione e la razionalizzazione del processo produttivo.
    • Aumentare la “sicurezza” attraverso un più facile controllo dei punti critici e, di conseguenza, maggiore rapidità e precisione in caso di individuazione ed intervento su eventi problematici.
    • Gestire e condividere omogeneamente le informazioni per tutte le componenti della filiera.
    • Ottenere prodotti di elevata qualità che soddisfino le esigenze fiduciarie e d’acquisto del cliente in termini di garanzia e sicurezza, tipicità, origine, fidelizzazione e partnership con i fornitori. I prodotti ottenuti attraverso da efficienti sistemi che prevedono la tracciabilità delle diverse fasi processuali, sono oggi molto apprezzati dal mercato e possono raggiungere nuove fasce di consumatori, producendo un incremento del reddito.
    • Garantire l’identità territoriale e il rispetto delle normative che tutelano le produzioni di qualità.

    Le tecniche e tecnologie proposte portano a una generale riduzione dei costi e aumento del valore aggiunto del prodotto.

    I benefici economici saranno immediatamente trasferibili a tutte le aziende del territorio che decideranno di utilizzare i processi innovativi promossi nell’ambito progettuale. Il presente progetto consentirà agli agricoltori di avere a disposizione soluzioni tecniche e tecnologiche innovative che consentiranno da una parte di monitorare proficuamente tutte le fasi di processo e dall’altro una maggiore valorizzazione delle risorse territoriali, in modo da ottenere dei prodotti economicamente più redditizi.

    In particolare, le ricadute economiche derivabili dallo sviluppo del modello produttivo proposto sono essenzialmente legate ai seguenti aspetti:

    • Ottimizzazione e monitoraggio degli interventi colturali.
    • Rintracciabilità digitale e georeferenziata delle produzioni aziendali.
    • Controllo e gestione della variabilità spaziale e temporale dei vigneti.
    • Miglioramento della qualità della produzione.
    • Identità territoriale.
    • Strumenti di conoscenza aumentata a disposizione del visitatore consumatore.